Montalto custodisce una lunga tradizione vitivinicola che unisce sapienza contadina, paesaggio e qualità. L’orografia del territorio, con dolci pendenze, suoli argillosi e calcarei, e la particolare vicinanza tra mare e montagna, favorisce un microclima equilibrato e ventilato, ideale soprattutto per la coltivazione in biologico.
Le colline di Montalto accolgono un patrimonio di varietà autoctone e internazionali. Tra le più coltivate a bacca bianca troviamo: Pecorino, fresco, minerale, ma anche di grande struttura, con profumi di frutta bianca e note floreali; Passerina, gentile e profumata, ottima base per vini eleganti e spumanti; Trebbiano Toscano e Chardonnay, che completano la produzione di bianchi equilibrati e armonici.
Fra i rossi tipici spicca il Sangiovese, che resta la varietà più presente sul territorio montaltese e che, insieme al Montepulciano – corposo e rotondo – dà vita a un ottimo Rosso Piceno, vino di grande carattere, struttura e freschezza. A queste varietà si affiancano Merlot e Cabernet Sauvignon, due internazionali che arricchiscono la complessità e la profondità dei vini locali.
Montalto rientra nella zona di produzione di alcune delle denominazioni più prestigiose delle Marche: Offida Pecorino DOCG, Offida Passerina DOCG, Offida Rosso DOCG, Terre di Offida DOC, Falerio DOC, Falerio Pecorino DOC e Rosso Piceno DOC.
Una delle particolarità del territorio è l’orientamento delle sue colline su più versanti: alcuni terreni sono esposti a ovest, altri a est, altri ancora a sud o a nord. Questa varietà di esposizioni consente la coltivazione ottimale di tutte le tipologie di uva, sia bianche che rosse, sia di quelle che richiedono climi più freschi che di quelle che amano il calore e il sole. È proprio questa diversità che regala a Montalto una sorprendente varietà di vini, capaci di accompagnare ogni piatto e ogni occasione.
Il vino qui accompagna ogni momento della tavola. Si parte dagli spumanti, perfetti per antipasti e aperitivi: da segnalare l’incontro tra Passerina spumante e Oliva all’Ascolana. Si prosegue con i bianchi e i rosati, come la Passerina ferma o il rosé da Sangiovese, ideali per i piatti di pesce dell’Adriatico. Il Pecorino, invece, grazie alla sua struttura e alla sua complessità aromatica, si sposa perfettamente con le carni bianche come pollo e coniglio, anche arrosto. I rossi, più o meno strutturati, accompagnano i diversi piatti della tradizione: dai salumi locali, come il ciauscolo, fino all’agnello, carne simbolo della cucina del Piceno. A fine pasto, non mancano i passiti o il tradizionale vino cotto, per accompagnare i dolci, e infine il mistrà, distillato del vino spesso aromatizzato all’anice, altra coltivazione tipica del territorio.















