Porta Marina
Porta Marina è l’accesso posto a levante del Centro Storico, denominata anche porta a pede dove confluivano le strade provenienti dalla marina, da Fermo e dalla marca anconetana. Anch’essa inneggia a Sisto V con una significativa e particolareggiata epigrafe che tradotta recita:
Cristo promuove il tempo della giustizia
§La fede innalza la giustizia di Sisto
Il Piceno riceve la ricompensa della virtù
Chiunque riconosce i benefici della legge
Il mondo ama le via del cielo
La giustizia di Sisto V aveva frenato il flagello del banditismo ma, alla sua morte, come un contagio pernicioso, ricominciò a imperversare nel Piceno tanto che, per la crescente preoccupazione e il timore diffuso, nel 1590 ser Diomede Vittorucci arringa al Parlamento Generale: “Che per la sicurezza della città nostra li Magnifici Signori Priori habbimo da fare una scelta almeno di 100 giovani atti a maneggiar l’armi, i quali habbino da far la guardia tanto di giorno come di notte…”. Montalto contava all’epoca poco più di 150 fuochi e pertanto si può dire che ogni famiglia era impegnata nella difesa della comunità.
Da Porta Marina usciva il corteo del boia che con i condannati alla pena capitale, scortato dalle guardie e dai confortatori di S. Nicolò, si dirigeva verso la sommità del colle, un tempo Montaltello, dove erano istallate le forche. Sempre da Porta Marina, a tarda ora, venivano fatti uscire Cicco Spedaniero e Grifone di Benedetto, i preposti a calare dalle forche i corpi e depositarli nel sepulcrum suspensorum, la fossa degli impiccati, ai piedi di un’edicola votiva dedicata alla madonna di Loreto.