Montalto delle Marche si trova nella fascia collinare che va dalla costa Adriatica alla Catena dei Sibillini, nella Regione Marche, a venti minuti sia dal mare che dalla montagna, circondato da colline e borghi tutt’attorno. Oltre al centro storico cittadino altomedievale, il paese comprende anche le frazioni (i Castelli) di Porchia e Patrignone e la frazione Valdaso di Montalto, il giardino delle Marche.
Montalto delle Marche svetta su una dolce collina a 512 msl, il territorio comunale si estende su una superficie di 34,11 Km quadrati, immerso nella natura dei boschi e dei campi coltivati, l’attuale conformazione urbanistica è frutto di secoli di storia di cui porta visibili i segni ancora oggi.
La storia di Montalto affonda le radici in tempi remoti. Sono state rinvenute tracce di un villaggio di capanne risalenti addirittura al periodo Neolitico, e un insediamento di notevole importanza, attribuito alla Civiltà Appenninica. Un profilo storico più nitido si delinea a partire dall’alto medioevo quando Montalto acquisisce un'identità nata dalla fusione di cinque piccoli castelli: Monte Patrizio, La Rocca, Montaltello, S. Giorgio e S. Lorenzo e molti toponimi riferiti al nostro territorio sono attestati nella donazione che il signore longobardo Longino di Attone fa nel 1039 alla Abbazia di Farfa. Già nell’anno Mille Montalto non apparteneva a nessuna diocesi, ma stava sotto la giurisdizione dei monaci farfensi insediati sul Matenano. Agli inizi del 1300 è libero Comune e nel 1320 la comunità fa redigere il suo primo Catasto, il terzo più antico delle Marche, un pregevole volume pergamenaceo dove sono elencati tutti i possidenti, le proprietà, le colture e l’estimo, prezioso per la ricostruzione della vita dell’epoca. La tenacia e l’amore dei montaltesi per la propria città è testimoniata già dal 1380 quando Montalto venne assediata dai mercenari di Giovanni Acuto, il più famoso capitano di ventura del tempo, il mercenario non riuscì a conquistare Montalto che resistette con una energia insospettata tanto che il Condottiero abbandonò l’impresa. Nel 1418 Montalto ottenne da Martino V la facoltà di eleggere autonomamente il Podestà e gli altri pubblici ufficiali. Non potè tuttavia opporsi alle truppe di Francesco Sforza che occupò parecchie terre della Marca e successivamente di Francesco Maria della Rovere, in guerra con papa Leone X, il quale invase il territorio occupando per oltre un anno il castello. Montalto inizia il suo percorso verso la grande storia nel 1521 con la nascita di Felice Peretti che diventerà Papa Sisto V il “papa tosto”. Per tutta la vita il pontefice mostrò una particolare attenzione per Montalto e ne fece un centro di primaria importanza nel Piceno, conferendogli il titolo di Città, creando una nuova Diocesi e istituendo il Presidato, un insieme di 17 Comuni dal mare alla montagna. Avviò poi un grandioso programma di sviluppo edilizio con la progettazione della “Nuova Montalto”.
Montalto è stata la patria di intellettuali, figure ecclesiastiche di prestigio e importanti artisti. Tra gli altri, Papa Sisto V (il “Papa tosto”) e Giuseppe Sacconi (progettista e direttore dei lavori del Vittoriano, a Roma).
